Dal welfare al wellbeing: il caso di Toyota Motor Italia

Negli ultimi anni, il welfare aziendale è stato un elemento cruciale per le aziende nel fornire benefit e servizi ai propri dipendenti. Tuttavia, con l’emergere di nuove sfide e la crescente necessità di adattarsi a un ambiente lavorativo in continua evoluzione, il concetto di welfare è stato superato da quello più ampio di wellbeing, che pone l’attenzione sul benessere a 360° dei dipendenti. Complice anche l’impatto che ha avuto la pandemia di COVID-19 sul mondo del lavoro e la nostra quotidianità, le aziende stanno diventando sempre più consapevoli dell’importanza di creare un ambiente lavorativo positivo e sostenibile nel lungo termine.

Ma cosa si intende per wellbeing? Si tratta di un insieme di iniziative e politiche che mirano a migliorare la salute, il benessere e la felicità dei dipendenti in modo olistico. Un programma di wellbeing ben strutturato, infatti, comprende una vasta gamma di servizi, dal supporto psicologico all’assistenza sanitaria, dai benefit economici alle possibilità di formazione e crescita personale.

Per implementare al meglio un simile programma, è importante che vi sia un ascolto attento e continuativo del capitale umano e una valutazione critica della situazione presente in situ. In questo modo, le aziende sono in grado non solo di offrire ai propri dipendenti opportunità e strumenti per promuovere il loro benessere fisico, emotivo, mentale e sociale, ma anche di creare un ambiente di lavoro più produttivo ed efficiente, in cui gli stessi si sentano valorizzati e motivati a dare il loro meglio, e di trarne benefici in termini di produttività, innovazione e brand reputation.

In questo contesto, Toyota Motor Italia si distingue come un esempio di successo nel promuovere il benessere dei propri dipendenti attraverso una serie di misure e politiche ad hoc.

In particolare, Toyota ha adottato una serie di politiche del benessere, tra cui il supporto psicologico, numerosi programmi di formazione e crescita personale, e la promozione di un sano equilibrio tra vita privata e lavoro. Il pacchetto remunerativo comprende non solo un’ampia gamma di servizi per il benessere psico-fisico dei dipendenti, tra cui una palestra aziendale con istruttori qualificati, un nutrizionista, aree per il relax e il tempo libero, un’assicurazione sanitaria e check-up forniti da terze parti; ma anche la possibilità di partecipare a eventi esclusivi come il Motorsport e il Cinema.

Consapevole, inoltre, dell’importanza sempre crescente dello smart working, l’azienda ne ha definito i capisaldi nel suo “New Way Of Working”, presentando sia un manifesto sia una nuova architettura per la gestione dello stesso. L’esperienza lavorativa viene così rivista in maniera olistica, andando oltre l’aspetto emergenziale e guardando al cosiddetto Hybrid Work, che prevede una percentuale di lavoro da remoto pari al 40% delle giornate al mese, sempre nel rispetto delle esigenze operative e del work-life balance.

Per quanto riguarda l’engagement, la satisfaction dei dipendenti viene monitorata quotidianamente tramite l’app Beaconforce, introdotta nel 2019. Grazie ai risultati ottenuti, è possibile elaborare tempestivamente un piano d’azione a livello aziendale e di reparto per lavorare sulle aree di miglioramento individuate.

Oltre alle politiche di benessere psico-fisico, Toyota ha anche avviato diverse attività per lo sviluppo di una cultura delle pari opportunità e dell’inclusione, come il corso di formazione Unconscious Bias e l’introduzione del Master online MAAM (Maternity as a Master) per la valorizzazione delle competenze attitudinali che si acquisiscono tramite la genitorialità; ma anche la creazione di un processo di Maternity Come Back per agevolare il rientro in sede delle neomamme, il programma di Mentorship dedicato alle donne e la composizione di un Diversity Board per rilanciare il piano strategico per il prossimo triennio e identificare le aree di miglioramento su cui intervenire con priorità.

Senza dimenticare le due importanti iniziative paneuropee lanciate di recente: la Self-Identity Survey, che ha coinvolto tutto il personale, e il 360° Inclusive Leadership Assessment, mirato allo sviluppo di una leadership inclusiva nel Top Management aziendale.

È evidente che, in un momento storico di instabilità e incertezza come quello attuale, le aziende debbano essere in grado di adattarsi ai cambiamenti e di innovarsi costantemente.

Il benessere del lavoratore non è più solo una questione di responsabilità sociale, ma un fattore di competitività e di successo a lungo termine.

Le aziende che comprendono sin da subito l’importanza di investire nella tutela ma anche nella prevenzione della salute mentale e fisica dei dipendenti, promuovendo un ambiente di lavoro stimolante e inclusivo e dimostrando un impegno concreto per il benessere comune, saranno in grado di creare una cultura aziendale solida e resistente, capace di far fronte alle sfide sia prossime che future.

Il caso di Toyota Motor Italia dimostra l’efficacia concreta di questa strategia, ma è importante che anche altre realtà aziendali seguano questo esempio e adottino quanto prima un approccio human centric, che dia centralità all’individuo e alle sue esigenze, al fine di favorire un percorso verso un futuro più resiliente, inclusivo e sostenibile.

Foto copertina di Yan Krukau

 

Autore /

Empatica, curiosa e determinata. Cresciuta a pane e SuperQuark. Da sempre orientata alla creazione e allo sviluppo di una continua connessione tra persone, idee e culture.

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