MobilityAction: a tutta bike!

In occasione della settimana europea dedicata alla Mobilità Sostenibile e in collaborazione con Renault Italia abbiamo chiesto agli studenti della Contaminaction University di raccontarci il mondo delle bici dal loro punto di vista. Quello che è emerso è una grande passione per questo mezzo definito di “mobilità attiva”. Le bici rappresentano ancora un elemento fondamentale e divertente per muoversi tranquillamente all’interno delle città e tra città. Ma non solo. Per i giovani rappresenta anche un settore in cui è possibile investire con passione e dedizione. 

La bici: evoluzione, emozione e libertà

Cosa rappresenta la bici nella vita di ciascuno di noi? Cosa ci offre Roma, storicamente costruita per essere percorsa a cavallo? Cos’è il Grab? Quali percorsi esistono a Roma? Qual è il kit “di sopravvivenza”? Sono solo alcune delle domande che Fabio e Silvia hanno fatto a Nicola Camillo, biker specialist per passione. 

VENTO, più di una ciclabile

Le due ruote non sono solo il simbolo della libertà di movimento, rappresentano anche “possibilità”, come VENTO l’infrastruttura ciclabile di oltre 700 km che corre lungo gli argini del fiume Po da VENezia a TOrino, capace di generare occupazione ed economie a partire da una nuova idea di turismo lento. Ce ne parla Giacomo in questo breve video!

Percorsi in bici: l'esperienza di Veronica

Andare in bici ok, ma dove? L’Italia è piena di percorsi ciclabili che incentivano un turismo lento. Abbiamo chiesto a Veronica di raccontarci la sua esperienza e suggerirci alcuni percorsi. 

“Andare in bici è un passaggio che facciamo tutti quanti nella nostra vita. Le persone imparano prima ad andare sul triciclo che a camminare; i bambini diventano grandi quando tolgono le rotelle e i genitori danno fiducia ai figli quando li lasciano da soli sulle due ruote” N.C.

Storia della bicicletta

GRAB: Grande Raccorto Anulare Bici

APP e percorsi

Guida galattica per i ciclisti: Consigli di sopravvivenza di Arianna

Meteo, imprevisti lungo il tragitto e vestiario non adatto, sono fra gli inconvenienti in cui capita di imbattersi più frequentemente, mentre ci si sta godendo un piacevole giro in bici o si è di fretta per andare al lavoro. Li analizzeremo uno per volta in questa guida.

PIOVE: devo proteggermi, la soluzione migliore sarebbe avere a disposizione degli indumenti impermeabili anti-pioggia nel mio zainetto. Sì per prima cosa è necessario avere uno zainetto, è indispensabile. In ogni caso, sarebbero utili dei distributori di vestiario anti-pioggia. Li avessero inventati. 

FA CALDO E SUDI O PERCORRI PIU’ DI 5 KM ANCHE IN INVERNO: serve un ricambio e accessori per l’igiene personale, sarebbe comodo avere un luogo sul posto di lavoro in cui cambiarsi, ma se non è così, di sicuro avere gli oggetti giusti per rinfrescarsi può fare la differenza. Basta un deodorante. Anzi è essenziale. 

BUCHI LA RUOTA, ALTRI PROBLEMI TECNICI CON LA BICI: grazie alla tecnologia hai a disposizione molteplici mappe grazie a cui puoi raggiungere le officine di bici. Se sei un esperto, invece, puoi optare per una ciclo-officina di quartiere, ma guarda caso è sprovvista dell’unica chiave che serviva per la tua riparazione. E’ proprio sfiga.

FASHION BIKE: hai presente i jeans a zampa tornati di moda? Ecco, scordateli! Se vuoi andare in bici senza finire sull’asfalto, meglio evitare questo tipo di indumento, vista la facilità con cui potrebbe incagliarsi negli ingranaggi dei pedali. Il vestiario da vero biker ormai è un must-have per chi ama i giri domenicali fra le statali, ma il rischio è che se sei a pranzo dalla nonna, lasagne e polpette saranno presto visibili sul tuo addome grazie ai tessuti iper-aderenti. Ma almeno sono traspiranti.

 “E MO’ PEDALA!”  

Alleycat race: the bicycle crazy race

Avete mai provato il brivido di correre un’alleycat race

Io sì, era la prima volta per me ed è stata un’esperienza super divertente.

Ma partiamo dall’inizio, cos’è un’alleycat race? E’ una corsa nata spontaneamente nell’ambiente dei bike messenger e simula il loro lavoro giornaliero: ogni giorno è diverso e per questo motivo ogni gara è differente. Il percorso di solito è reso noto pochi minuti prima della partenza se non addirittura durante la gara, vince chi arriva prima delle due ore, e a volte bisogna farsi firmare un foglio ad ogni check-point. Spesso esiste un “tema” della corsa ed il nostro era il “peggior vestito di Halloween”, essendo a ridosso della notte di Ognissanti. 

Io mi lancio nell’armadio e ne esco con una tuta da meccanico blu e uno di quei caschi strani da ciclista, che sembrano usciti dal film Alien. Al punto di ritrovo, la vecchia stazione in via del Mandrione, ci sono decine di bici, le uniche che si distinguono sono le fixed bike, eccole lì che luccicano appoggiate al muro. Anche i costumi sono variegati, ma credo che tutti abbiano usato la mia tecnica, “il tuffo nell’armadio”. Inizia la gara, ci consegnano la mappa, e si parte. E’ una faticaccia, si corre, si cerca di ricordare a mente il percorso più facile e veloce. Inizio a trovare il primo check-point, poi il secondo. Chissà dove sono gli altri? Ma soprattutto sarò l’ultima ad arrivare? Per le strade non incontro nessuno dei miei compagni di avventura. Sono quasi trascorse le due ore, e a me mancano gli ultimi 2 km prima di accasciarmi a terra per sempre. Eccomi sono arrivata e no, non sono l’ultima. La penultima. Ma che importa, siamo arrivati, abbiamo concluso il percorso, ora si beve, ci si diverte e si premia il “vestito peggiore”. E no, non ho vinto nemmeno questo premio. Per fortuna.

Arianna

Disavventure in bicicletta

Alzi la mano chi non ha mai avuto disavventure in bicicletta. Chiara e Sandra ci raccontano di quella volta che…

Disavventure in bicicletta n.1 – Obiettivo fallito, try again!

Sveglia all’alba, pronti a partire! 

Da manuale, controlliamo le gomme: gonfie! Zaino in spalla, pronti… via…! Partiamo in bici: io una classica MTB, mio papà, il “comodo”, una elettrica. 

Obiettivo: percorrere uno dei percorsi più caratteristici del Lago di Garda.

Non avevamo neanche percorso 2 km che… ruota posteriore a terra. Scendi,  gonfia la ruota,  risali, pedala e… gomma nuovamente a terra. Cambio la camera d’aria, ripartiamo. 

Okay” mi dico, “va tutto bene è stato solo un piccolo intoppo”. 

A nemmeno ¼ del percorso: ruota NUOVAMENTE a terra. Non è possibile!… Mi serve un professionista! Cerco su Google Maps un negozio che possa ripararmi la ruota di sabato. Lo trovo, è a soli 3km di distanza: un percorso tutto in salita sotto il sole cocente di mezzogiorno in pieno luglio. Ho fame, sono stanca, sono disidratata, la bici è pesante, questo tempo mi sembra infinito! 

I will try again!

Disavventure in bicicletta n.2 – Brescia, un tranquillo aperitivo tra amici 

Io e i miei amici abbiamo un appuntamento fisso il sabato pomeriggio: ritrovarci in centro per un aperitivo! A Brescia si gira in bici per evitare lo stress da parcheggio e godere del vento che ti accarezza la faccia!

Quella volta, come tante altre volte, ci siamo visti al “nostro bar” e abbiamo condito il nostro spritz con chiacchiere e risate. Adoro questi momenti in cui ci raccontiamo e rimaniamo lì leggeri a goderci il tramonto! Quel pomeriggio però decidiamo di cambiare programma: il sole è ancora alto e, dopo un giro per i parchi decidiamo di salire verso il castello e ammirare il tramonto proprio da quel punto in cui si apre una vista stupenda.  

Sulla via del ritorno (tutta discesa wow) un mio amico ci convince: è banale seguire la strada asfaltata, prendiamo “la scorciatoia”, usiamo le scale! Chi è che non ha mai fatto lunghe scale con una bici? Lui dice di aver fatto l’esperienza “mille volte”. Nemmeno il tempo di dirlo che lo vediamo faccia a terra dopo tre gradini. 

Una serata sicuramente diversa e indimenticabile dall’epilogo tragicomico: noi abbiamo riso, lui un po’ meno. Contusione al braccio e un bel bernoccolo sulla fronte.

Con il contributo del Contaminaction Team:

SILVIA PAVANELLO

Appassionata di tutto quello che è viaggi, foto, video e.. vino (da buona veneta)! Lavoro nel marketing perchè suscitare emozioni… è il lavoro più bello del mondo! 

VERONICA NICOSIA

Aspirante astronauta, astrofisica per formazione, giornalista scientifica per passione. E ora, project manager per professione.

FABIO MONTARULI

Mi affascina l’innovazione, la sostenibilità e il miglioramento continuo dei processi. Adoro contaminarmi e contaminare!

CHIARA GRECO

Sono solare e dinamica: mi piace sfruttare il mio tempo al massimo, facendo sempre esperienze nuove sia da sola che con gli amici. Amo viaggiare e scoprire posti nuovi.

GIACOMO CANAVESI

“Se non puoi essere un pino sul monte, sii una saggina nella valle, ma sii la migliore, piccola saggina sulla sponda del ruacello. Se non puoi essere un albero, sii un cespuglio. Se non puoi essere un’autostrada, sii un sentiero.Se non puoi essere il sole, sii una stella. Sii sempre il meglio di ciò che sei. Cerca di scoprire il disegno che sei chiamato ad essere. Poi mettiti con passione a realizzarlo nella vita”

ARIANNA SPASARO

Architetta, appassionata di design e sostenibilità. Collaboro con studi di architettura e ingegneria. Mi piace conoscere ambienti e persone nuove, sfidandomi ad uscire dalla mia zona di comfort. Amo i cani, viaggiare e fare foto rigorosamente in analogico.

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