Mobilità sostenibile e Smart City
- Giordano Ferrari
- Aprile 4, 2022
Ad oggi, solo in Europa, circa il 75% della popolazione vive nelle città. Se volgiamo lo sguardo al futuro, le Nazioni Unite evidenziano come, secondo le statistiche, entro il 2050 più del 70% della popolazione globale vivrà negli agglomerati urbani (World Urbanization Prospects 2018).
Guardando i numeri forniti dall’UNRIC, le città occupano meno del 2% del territorio mondiale totale, ma producono l’80% del Prodotto Interno Lordo (PIL) globale e oltre il 70% delle emissioni di carbonio.
Se a tutto ciò aggiungiamo i cambiamenti e le conseguenze sviluppatesi durante la pandemia globale di covid-19, ecco che il tema di pensare le città e con esse la mobilità al loro interno in un’ottica del tutto nuova – in ottica SMART appunto – diventa centrale.
È utile riflettere sul cambiamento che l’adozione dello Smart working avrà sulle città: cambieranno i luoghi di lavoro, ma probabilmente anche i centri finanziari delle metropoli non saranno più gli stessi. Risulta pertanto opportuno porci alcune domande su come lo Smart working influenzerà non solo il modo in cui pensiamo gli uffici come spazi fisici, ma anche il suo impatto sociale: si svuoteranno i centri finanziari delle metropoli? Gli uffici saranno sostituiti da qualcos’altro, oppure resteranno edifici vuoti? Ha senso continuare a pensare ad una mobilità come uso di mezzi individuali, oppure sarà più utile ripensare la mobilità come attività di sharing, ovvero attraverso l’uso di mezzi condivi come car sharing, e-bike?
Se il mondo ibrido emerso durante la pandemia, in cui lavoreremo in parte da casa e in parte in ufficio, prenderà piede, assisteremo sicuramente ad un mutamento degli assetti, degli equilibri geografici e urbani che siamo abituati a conoscere.
Le nuove “città intelligenti” che nasceranno nei prossimi anni, avranno l’importante compito di ottimizzare i servizi strategici per il cittadino del futuro allo scopo di migliorarne la qualità della vita.
SMART CITY
Con Smart city si fa riferimento a una città intelligente, ma soprattutto, a una città sostenibile, efficiente e innovativa, una città in grado di garantire un’elevata qualità di vita ai suoi cittadini grazie all’utilizzo di soluzioni e sistemi tecnologici connessi e integrati tra loro.
Una Smart city, quindi, altro non è che un’area urbana in cui, grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie, è possibile ottimizzare e migliorare le infrastrutture e i servizi al cittadino.
Servizi che diventano sempre più integrati con la tecnologia IoT (Internet of Things) e che, grazie ad essa, potranno apportare miglioramenti alle diverse sfere della Pubblica Amministrazione: trasporti pubblici e mobilità, illuminazione, gestione dei rifiuti e delle emissioni, sicurezza urbana, ecc.
Si parla quindi di una città intelligente, sostenibile ed efficiente.
Per definire ulteriormente il concetto di Smart city, l’Unione Europea, ci viene in aiuto stilando le sei dimensioni fondamentali su cui si dovrebbero fondare le Smart cities:
1. Smart People
Il cuore di una città intelligente è la politica partecipativa: tutti gli individui sono coinvolti all’interno dei processi decisionali e condividono idee, pensieri e informazioni.
2. Smart Governance
Il concetto di Smart city implica un nuovo tipo di governance che mette in relazione capitale umano, risorse ambientali e beni comunitari.
3. Smart Living
In una Smart city i servizi devono essere facilmente accessibili e in grado di garantire una qualità di vita elevata. Ogni cittadino deve poter godere di un livello di salute, educazione, sicurezza e cultura elevato.
4. Smart Economy
L’economia e il commercio urbano di una città intelligente devono essere rivolti all’aumento della produttività e dell’occupazione all’interno della città attraverso l’innovazione tecnologica e nel rispetto delle risorse offerte dall’ambiente circostante.
5. Smart Mobility
All’interno delle Smart cities si privilegiano forme di mobilità sostenibili, condivise e accessibili: dall’e-mobility alla sharing mobility passando per altre forme di mobility management. L’obiettivo è ottimizzare il mondo dei trasporti rendendoli accessibili ed economici.
6. Smart Environment
L’attenzione allo sviluppo sostenibile è alla base del progetto Smart city: rispetto dell’ambiente circostante, utilizzo corretto delle risorse naturali ed efficienza energetica sono obiettivi prioritari della città del futuro.
Restando in ambito UE, alcuni Paesi membri hanno redatto il manifesto europeo “Inclusive Smart Cities”, nel quale s’impegnano a coinvolgere attivamente i cittadini fin dall’inizio, sia per quanto riguarda i processi decisionali dell’innovazione urbana sia per la progettazione delle soluzioni delle città intelligenti. Ma non solo, negli obiettivi sono inclusi anche scambi di esperienze su best practices efficaci e replicabili, condivisione e diffusione di soluzioni progettate incentrate sui cittadini e buone pratiche di successo per la replica e lo scale-up.
Non si può non pensare alle Smart city senza includere il concetto di sostenibilità. Per essere sostenibile, una città deve essere: inclusiva, sicura e duratura. Deve essere in grado di garantire una gestione dei rifiuti efficiente e sostenibile e un controllo dell’aria pulita e non inquinata; deve saper tutelare e valorizzare il patrimonio paesaggistico e culturale, garantire abitazioni sicure e di qualità e, al tempo stesso, rendere i cittadini attivi alle decisioni riguardanti pianificazione e miglioramento delle città.
Oggi le sfide dell’ambiente sono cambiate, e con loro le tendenze abitative. La sfida che ci viene lanciata risiede nel saper riprogettare/progettare e organizzare le città, e soprattutto lo spazio urbano con la sua mobilità.
MOBILITÀ SOSTENIBILE e SMART MOBILITY
In Italia il settore dei trasporti è responsabile di circa un quarto delle emissioni in grado di alterare il clima. Inoltre, i centri urbani sono sempre più congestionati dal traffico (causa anche la pandemia che alimenta l’uso dei mezzi propri) e inquinati (Fonte: Agenzia Europea dell’Ambiente).
Spostarsi in bicicletta (e, se possibile, a piedi), preferire l’auto ibrida o elettrica a quella a benzina, utilizzare il trasporto pubblico, ricorrere alla condivisione di veicoli (bici, scooter, autovetture), ma anche poter usare in modo integrato vari mezzi per il percorso quotidiano in un percorso fluido, conveniente e senza ostacoli di sorta: saranno alcuni dei comportamenti principali da integrare per la transizione verso una mobilità sostenibile nelle città. La mobilità urbana non deve riguardare più solo lo spostamento di persone con veicoli a motore. Ciò di cui le città hanno veramente bisogno per essere più efficienti è l’accessibilità ai vari servizi urbani.
Muoversi in modo sostenibile significa anche utilizzare tecnologie per strade e autostrade connesse che garantiscano fluidità, efficienza e sicurezza negli spostamenti. E comprende il concetto di Smart Mobility (mobilità integrata). Si tratta di un concetto che prevede un basso impatto ambientale unito all’impiego di modalità di spostamento innovative, in grado quindi di ridurre l’inquinamento e le emissioni nocive, fornendo, allo stesso tempo, un servizio utile al cittadino che aumenta l’efficienza della mobilità. Il mondo della Smart Mobility coadiuva simultaneamente due aspetti: da una parte considera e rende “intelligenti” le infrastrutture per la mobilità, ad esempio introducendo piste ciclabili o sviluppando applicazioni intelligenti per la gestione dei propri mezzi di locomozione; dall’altra parte propone vere e proprie soluzioni, quali i modelli di new mobility e le auto elettriche.
La domanda che le Politiche si devono porre è se continuare a costruire città orientate all’auto (lasciando così aperta la questione della sostenibilità ambientale), oppure se ampliare i modelli esistenti per creare città più inclusive, accessibili e connesse. Perseguire l’opzione di una mobilità urbana più intelligente può aiutare le città in crescita a scavalcare lo sviluppo incentrato sull’auto e a adottare strategie che stimolino la crescita economica inclusiva e migliorino la qualità della vita.
Esempi virtuosi di Città intelligenti, oggi
Shanghai: la città più intelligente del mondo
Shanghai, megalopoli di 29 milioni di abitanti, e seconda città della repubblica cinese, è stata nominata la smart city più intelligente al mondo in occasione dello “Smart City Expo World Congress (SCEWC)”, diventando così la prima località cinese a ottenere questo riconoscimento. La città sta diventando un modello per lo sviluppo di standard di vita resiliente e sostenibile.
Shanghai ha in atto dal 2016 un piano quadriennale di sviluppo Smart City e oggi mette in mostra una varietà di soluzioni (tra cui City Brain) ed iniziative proprie di una Città Intelligente.
City Brain (elaborata da Alibaba) è una piattaforma che utilizza l’intelligenza artificiale per risolvere i problemi di trasporto, sicurezza e pianificazione urbana. Telecamere biometriche per il riconoscimento facciale, droni ed immagini satellitari aiutano a catturare milioni di fotografie dai distretti cittadini. I sistemi di intelligenza artificiale integrati con il deep learning identificano problemi come: i parcheggi vietati, le infrazioni al traffico, i flussi di folle e le discariche illegali. Il sistema può anche regolare automaticamente i tempi dei semafori per efficientare i flussi di traffico, intensificare la frequenza dei trasporti pubblici o allertare prontamente i servizi di emergenza.
Singapore: la prima Smart Nation
Singapore è considerata la città più smart del mondo grazie al suo impegno per la realizzazione di una Smart Nation diventando così un laboratorio sperimentale da prendere ad esempio per il futuro dei centri urbani del mondo.
Negli ultimi anni la metropoli si è trasformata in laboratorio sperimentale da 5 milioni e mezzo di abitanti, dove mettere alla prova le più recenti ed innovative soluzioni hi-tech che spaziano dalle auto a guida autonoma alla gestione dei flussi di traffico, fino alla digital health e al commercio.
Singapore è una Smart Nation che guarda al futuro lanciando progetti di urbanizzazione ed efficientamento a lungo termine. Si prevede entro il 2100 di raggiungere il traguardo di 50/50: metà della superficie è destinata alla natura e metà agli spazi urbani. Grazie alla biodiversità che prospererà, l’effetto dell’isola di calore si riduce, l’aria sarà più pura e la qualità dell’abitare dei residenti sarà destinata a migliorare.
Italia
Secondo i dati del rapporto ICity Rank 2021, lo studio sulle città italiane intelligenti e sostenibili realizzato da FPA, società del gruppo Digital360, Firenze si conferma per il secondo anno consecutivo la città più digitale d’Italia, seguita da Milano (al secondo posto) e Bologna (al terzo), con Roma Capitale, Modena, Bergamo a pari merito al quarto posto. Chiudono la top 10 Torino, Trento, Cagliari, Parma.
Firenze: soluzione integrata per il risparmio delle risorse idriche
Il verde urbano della città è gestito in modo intelligente tramite la piattaforma Firenze Smart Green, che permette di irrigare in modo automatizzato e ottimale giardini e spazi verdi.
Le corrette quantità di acqua con cui irrigare il terreno sono definite in base alle condizioni di umidità, alle previsioni meteo e alla bagnatura fogliare, con la possibilità di individuare da remoto eventuali perdite o rotture agli impianti e permettere l’intervento degli operatori sul posto solo se necessario.
Tra gli ambiti di intervento ci sono inoltre l’efficientamento energetico, la mobilità sostenibile e i servizi tecnologici. È stata creata una Control Room da cui gestire in modo ottimizzato l’illuminazione pubblica, un sistema informativo delle manutenzioni stradali, i collegamenti con altre centrali operative locali e con le telecamere per il monitoraggio del traffico.
Torino: Smart mobility
Torino è stata segnalata dall’Università di Harvard come modello italiano per la Smart City.
La città si pone come modello di laboratorio urbano grazie alla presenza, sul territorio, del Polo nazionale della mobilità sostenibile e della manifattura: un centro di ricerca per l’innovazione nel mondo dell’automotive, con focus su temi della mobilità elettrica e dell’intelligenza artificiale.
Un’altra importante iniziativa è il Torino City Lab (TCL), piattaforma nata nel 2016 su iniziativa del Comune, che ha l’obiettivo di coinvolgere le realtà locali per promuovere l’innovazione urbana. Grazie a questo strumento si favorisce la creazione di situazioni favorevoli per le aziende interessate a sperimentare nuove soluzioni innovative sul territorio, rispondendo ad esigenze e sfide che si presentano in città
Foto di copertina di Valerio Pellegrini: Singapore, prima sul podio dell‘IMD-SUTD Smart City Index (SCI) 2021
Autore / Giordano Ferrari
Appassionato di innovazione, ne ha fatto la sua professione. Crede nella bellezza e nell'avventura, sempre pronto a guardare al futuro con gli occhi dell'esploratore.