Se frequenti il mondo dell’open innovationti sarà capitato di imbatterti in un Ecosystem Builder o per lo meno ti sarà capitato di vedere questa professione associata a qualche profilo Linkedin. Se non frequenti il mondo dell’open innovation, ti sarà comunque capitato di imbatterti in persone che collegano persone, aziende, istituzioni per creare opportunità da cui tutti quanti, compresi cittadini e territorio, possano trarne vantaggio. Senza saperlo, anche tu ti sei imbattuto in un Ecosystem Builder. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire cosa vuol dire costruire ecosistemi e cosa fa praticamente un EcosystemBuilder.
La professione è talmente nuova che non è stata ancora definita una volta per tutte e alcuni Ecosystem Builder potrebbero addirittura non sapere di esserlo o non averne mai sentito parlare. E’ una professione nata di recente con il cambio di passo della nostra economia, oggi basata essenzialmente sulla tecnologia e quindi caratterizzata da connessioni e iperconnessioni.
Jeff Bennett – Entrepreneurial Ecosystem Builder – in un articolo di qualche anno faparla di “ecosystem builder” come fosse un termine open source, in evoluzione, definibile solo in maniera collaborativa da chi di professione già lo fa/lo è. Così, intervistando alcuni Ecosystem Builder ha potuto notare che la definizione che gli stessi addetti ai lavori davano variava al variare dei punti di vista e del ruolo ricoperto all’interno dell’ecosistema (le risposte, molto interessanti, sono raccolte tutte qui).
Mettendo a fattor comune tutti i contributi ricevuti, Bennett arriva a definire l’ecosystem builder come
“qualcuno che lavora per costruire, crescere, supportare e coltivare un ecosistema imprenditoriale e farlo prosperare”
dove per “ecosistema imprenditoriale” si intende non una singola azienda ma “la rete di persone, le organizzazioni e le risorse messe a disposizione degli imprenditori” e in generale, aggiungerei io, degli abitanti dell’ecosistema.
Gli Ecosystem Builder creano il sistema, lo valutano nella sua complessità e si impegnano a renderlo migliore facendo collaborare le parti, allineandole e individuando occasioni per stringere “matrimoni che funzionano” (cit. Luigi Falasco, IT/IS Director Renault Italia), evidenziando “idee potenti” e opportunità per tutto l’ecosistema. Come direbbe Gianmarco Carnovale di Roma Startup, l’Ecosystem Builder è colui che “collega i puntini”.
Chiunque può essere un costruttore di ecosistemi, magari già lo sei e non lo sai
Vuoi scoprire se anche tu sei un Ecosystem Builder? Prova a rispondere a queste 5 domande:
1. CONNECTION – Nel tuo lavoro tendi a creare connessioni collegando idee, aziende, professionisti, persone e risorse?
2. MENTORSHIP – Il tuo focus è l’evoluzione del sistema e delle sue parti e quindi presti molta attenzione a bisogni e lacunee tendi a proporre soluzioni “potenti” lavorando sulle interconnessioni?
3. SYSTEMIC THINKING – Adotti un pensiero sistemico? Guardi al tutto come a un insieme di elementi interconnessi e lavori per ottimizzare il sistema, piuttosto che i singoli elementi?
SERVANT LEADERSHIP e CHEERLEADER – Tendi a incoraggiare e motivare tutte le parti del sistema, guidi l’azione facendo, metti in risalto i risultati raggiunti dai ogni elemento rimanendo sempre in secondo piano?
COMMUNITY FOCUS – Le tue azioni sono focalizzate sulla Community e sulle persone/organizzazioni che ne fanno parte?
Come sei andato? Indipendentemente dal numero di risposte affermative che hai dato, se ti interessa approfondire questo argomento continua a seguirci, stiamo lavorando a un nuovo progetto che potrebbe interessarti.